Durante il ventennio
fascista in Penisola Sorrentina non tutti accettarono le limitazioni alla
libertà e i soprusi attuati dal regime.
Un gruppetto
di antifascisti per dimostrare la loro contrarietà alle camicie nere decise di
radunarsi e di festeggiare ai COLLI DI FONTANELLE
( Sant’Agnello) la festività
dei lavoratori del 1°MAGGIO, ricorrenza abolita da Mussolini perché considerata
sovversiva.
Tuttavia la
loro impresa non passò inosservata ai camerata di Sorrento e dintorni, che messi
al corrente da una soffiata del percorso dei “compagni” si precipitarono armati dei manganelli d’ordinanza
nei pressi di VIA TORDARA, una stretta stradina che da Sant’Agnello attraversa
il RIONE DI TRASAELLA e porta fin sopra ai COLLI DI FONTANELLE.
Qui tesero
un imboscata al gruppetto di antifascisti che mentre stavano riscendendo come
aveva detto la “soffiata” per VIA
TORDARA di ritorno dai festeggiamenti, vennero assaliti,picchiati e purgati con
l’ immancabile olio di ricino.
Tra di loro
vi era anche un bambino di cinque anni che era il figlio di uno dei
manifestanti, che senza pietà alcuna le camicie nere portarono nella Farmacia
del paese, dove costrinsero minacciando di sfasciare le vetrine del negozio, il medico di turno a somministrargli una dose di olio di
ricino adeguata al peso e all’età.
pM.
Fonte
SORRENTO ‘43
Di Goffredo
Acampora
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