lunedì 28 gennaio 2019

OGGI TI RACCONTO VENEZIA: IL CARCERE DI PALAZZO DUCALE.

Nel carcere del Palazzo Ducale a Venezia i detenuti ritenuti più pericolosi venivano rinchiusi nelle celle dette dei POZZI, mentre coloro che si erano macchiati di reati meno gravi o che appartenevano a classi più agiate, nelle celle denominate dei PIOMBI dove le condizioni ambientali erano più accettabili. Essere imprigionati nei POZZI significava essere praticamente sotterrati vivi e andare incontro per le torture subite ad un inevitabile pazzia.
E i veneziani che passavano lungo quella zona ascoltavano impietriti le grida di dolore che provenivano dal sottofondo.
Successivamente sempre a Palazzo Ducale per coprire la vergogna che sull'opinione pubblica aveva causato l'escalation di morti dei detenuti reclusi nei POZZI, vennero costruite le PRIGIONI NUOVE.
Sui muri delle celle sono stati rinvenuti numerosi disegni (anche di pregevole fattura) e scritte che oggi fungendo da archivio storico, ci aiutano a comprendere i motivi per i quali molti di loro vennero arrestati.

pM






SORRENTO: IL VALLONE DEI MULINI.




Nel Vallone dei Mulini a Sorrento, un tempo oltre al Mulino ( dove si macinava il grano) vi erano anche diversi lavatoi pubblici, una segheria e altre piccole aziende. Queste attività vi si stabilirono per la presenza del corso d'acqua che lo attraversava e che collegava il Vallone direttamente alla Marina Piccola e quindi per le imbarcazioni era agevole andare e venire dal porto, per caricare le merci che qui venivano prodotte e che erano destinate ai mercati di tutti i paesi del Golfo di Napoli. Quando nel 1866 per costruire la vicina PIAZZA TASSO, si rese necessario colmare buona parte del Vallone e dello sbocco a mare, l'intera area divenne poco funzionale a qualsiasi tipo di lavoro e gli edifici furono via via abbandonati.

pM

FONTE: CIAMPONE, CAMMA TOUR.


mercoledì 23 gennaio 2019

Guglielmo Ricciardi IL CYRANO di PIANO, Don Antonio Sessa e la VILLA OF BROOKLYN N.Y.

VILLA OF BROOKLYN N.Y.  


Guglielmo Ricciardi ( figlio del noto Comandante Ricciardi *leggi IL PALAZZO del BRIGANTE di VIA SAVINO) sfidando le ire del padre che per lui voleva a tutti costi una vita da ufficiale della marina, e volendo assecondare invece la sua passione più grande, la recitazione, decise agli inizi del ‘900, di trasferirsi a New York per provare a diventare un attore. Qui Guglielmo strinse amicizia con Antonio Sessa. Antonio, per tutti il DON, era originario di PIANO e al tempo era un uomo d’affari molto stimato a NEW YORK  e oltre-oceano era anche una figura di riferimento per tutti i sorrentini che decidevano di cercar fortuna negli states.  Antonio Sessa aveva addirittura una BANCA di sua proprietà nella zona di Brooklyn, e tra gli italo-americani si era solito esclamare, quando qualcuno chiedeva loro con insistenza dei soldi in prestito: " Guagliò ma che ti pensi, che sono 'a banca'e Sessa??"
Nella foto pubblicata da
Patrick O'Boyle nel gruppo F.B. : 

LA NOSTRA STORIA (foto storiche della Penisola Sorrentina e dintorni)

LA BANCA DI SESSA a Brooklyn N.Y.



GUGLIELMO "WILLIAM" RICCIARDI



Antonio Sessa, in breve tempo, si mise a completa disposizione del giovane attore, che prima aiutò a far inserire nel mondo del teatro della GRANDE MELA, e poi addirittura ne divenne uno dei principali finanziatori quando Guglielmo, dopo i primi successi ottenuti nei locali di LITTLE ITALY dove era conosciuto come Nasone o il CYRANO DE BERGERAC ITALIANO, decise di aprire a NEW YORK un teatro tutto suo.

Su questo nuovo palcoscenico GUGLIELMO RICCIARDI e la COMPAGNIA ITALIANA COMICA e DRAMMATICA ( da lui fondata) furono tra i primi ad introdurre o comunque a portare al successo, nel teatro americano, le macchiette tipiche di quello napoletano come:

la maschera di Pulcinella, del guappo o le figure delle sceneggiature di SCARPETTA.

Gugliemo ( ribattezzato WILLIAM dai produttori cinematografici) diventerà per la sua bravura e duttilità ad interpretare personaggi spesso agli antipodi tra loro, uno degli attori più ricercati dai registi statunitensi.

Mentre Gugliemo era impegnato a girare pellicole su pellicole, Antonio Sessa dopo aver accumulato un ingente fortuna, decise di ritornare a vivere a Piano e di comprare molti terreni sui COLLI DI CEREMENNA dove si fece costruire una villa stupenda che per ricordare la terra che tanto successo gli aveva regalato volle chiamare: VILLA OF BROOKLYN N.Y.



pM

Fonte Speciale FESTAMBIENTE _Emigrazione e Lavoro dalla Penisola Sorrentina al Continente Americano.

venerdì 18 gennaio 2019

TI RACCONTO VENEZIA : UN BEL BICCHIERE D' OMBRA


A Venezia il bicchiere di vino rosso si chiama Ombra perché una volta i venditori ambulanti di vino , per mantenerlo il più fresco possibile, si sitemavano con le loro damigiane all'ombra appunto del campanile di Piazza San Marco.

pM


SORRENTO : IL MOLO MAR DEL PLATA



Il molo della Marina Grande di Sorrento si chiama: Molo Mar del Plata in onore dei tanti sorrentini che da qui, e spesso di notte, si imbarcarono per il porto di Napoli da dove poi sarebbero partiti per l'Argentina.
Imbarcati su navi che definire tali è un reato, scappavano dalla fame e dalla guerra, vedendosi costretti ad emigrare e a lasciare Sorrento, solamente per assicurare un futuro dignitoso alla propria famiglia.

Molti non arrivarono mai a destinazione.


Ogni tanto è bene ricordarlo e ricordarselo.

pM

TI RACCONTO VENEZIA: IL PONTE DEI SOSPIRI

IL PONTE DEI SOSPIRI VISTO DAL CARCERE DI Palazzo Ducale ( FOTO pM )


Oggi quando i fidanzati si ritrovano sul PONTE DEI SOSPIRI a Venezia si stringono la mano e si scattano selfie, ma dovete sapere che esso si chiama così per un motivo molto poco romantico, era infatti l'ultimo ponte che i condannati o coloro che erano in attesa di giudizio, oltrepassavano "sospirando" sulla pena che li avrebbe attesi di lì a poco, nel vicino carcere del Palazzo Ducale.

pM