mercoledì 27 marzo 2019

Quella volta che...Mario Damiano lanciò la radiolina all' arbitro. Prima però tolse le pile.




Nell' anno della serie B (1971-72) in un Sorrento - Lazio giocato al San Paolo , l' arbitro Torelli di Cormons dopo aver concesso un rigore molto dubbio realizzato poi da Chinaglia, annullò in maniera  discutibile ai rossoneri il gol del pareggio proprio nei minuti finali, scatenando la protesta del super tifoso Mario Damiano, che reagì alla decisione arbitrale lanciando in campo la sua radiolina portatile.....dopo averne però prima tolto le batterie.
Alcuni tifosi presenti quel giorno si domandarono:
"Ma Mario non avrebbe fatto meglio a tirare le pile e a tenersi la radio che di certo era più costosa?".
Dopo tanti anni, Damiano ha sciolto l' enigma, confidando agli amici di aver lanciato la radio e di essersi conservato le pile solamente per avere altre 'munizioni' da utilizzare in caso di altri errori dell'arbitro. 


pm


FONTE:
[ Il calcio a Sorrento: Settant'anni di storia - di Antonino e Gianni Siniscalchi]

MOZZARELLA POLLY-O , DA PIANO ALLA CONQUISTA DEL MERCATO AMERICANO




Nel 1899 Giuseppe Pollio, maestro caseario originario di Piano di Sorrento, fu il primo ( come riportato anche da un articolo del THE NEW YORK TIMES) ad introdurre sul territorio statunitense con l' azienda ''POLLIO DAIRES PRODUCTS'' la produzione in larga scala di mozzarella e ricotta. In breve tempo i suoi prodotti si potevano trovare su tutti gli scaffali dei supermercati americani e sulle confezioni dei latticini sotto il marchio "POLLY-O", Giuseppe volle far aggiungere la scritta : "La tradizione della mia famiglia è la tua garanzia"

Una tradizione iniziata in un caseificio di Piano di Sorrento.

Pm.
https://tiraccontosorrento.blogspot.com/

Fonti :
@wikipedia
@the_newyork_times
°SPECIALE FESTAMBIENTE - EMIGRAZIONE E LAVORO DALLA PENISOLA SORRENTINA AL CONTINENTE AMERICANO.

lunedì 11 marzo 2019

CESARANO: IL CAVALIER NOBILIONE DECAPITATO E LE SUE TERRE BRUCIATE.




Siamo nel 1648 le truppe di Grillo che assediano Sorrento hanno subito delle pesanti sconfitte, e sono costrette a fuggire dal Convento del Carmine dove avevano stabilito il loro quartier generale.
Il cavaliere sorrentino Alessandro Nobilione, credendo che la guerra era vinta e di non correre alcun pericolo ad uscire dalla città, decise di prima mattina di andare a controllare in che stato versassero le sue terre a Cesarano visto che a causa dei combattimenti era da tanto tempo che non vi si recava.
Nobilione non poteva però sapere che Grillo con i suoi
luogotenenti si era rifugiato  nella contrada di Sant’Agnello detta la FORMA dove vi era una torre e che qui in poco tempo aveva riorganizzato il suo manipolo di soldati, formando degli avamposti alla Pigna, a Casola, alla Cocumella e appunto a Cesarano.

Giunto a Cesarano  il Cavaliere Nobilione  viene catturato dagli uomini di Grillo, che in pochi attimi lo decapitano e gridando:"MORTE AI CAVALIERI DI SORRENTO" girarono con la sua testa mozzata per le contrade di Casola e CESARANO, ammonendo così tutti coloro che pensavano di tradirli.
Poi successivamente la casa di Nobilione venne saccheggiata,le terre di sua proprietà date alle fiamme  e gli animali uccisi.

PM.


FONTE:
STORIA DI SORRENTO di Gennaro Maldacea.

mercoledì 6 marzo 2019

Alla terra, a Priora.


Luci
odori
sembra ieri
la terra
la nonna
il cane
le foglie
ammassate
vite passate
Finalmente
sereno
guardo
ricordo
mi perdo
e sto bene.
( pm _Alla terra, a Priora. 23-02-2018)

LA PALLA DI CANNONE.



I fratelli Volpe, piccoli armatori del rione ANGRI di Sant'Agnello , nel 1799, con la loro barca stavano andando ad imbarcare grano ad Otranto. Giunti nello stretto di Messina visto che era sopraggiunta la notte, decidono di ancorare la barca in una spiaggia difesa da una torre vicereale. Solo che dalla torre, forse credendoli pirati o nemici, sparano loro una cannonata. I fratelli invocano la vergine Annunziata del loro rione; la cannonata distrugge la barca ma nessuno muore. Il mattino dopo recuperano la palla sulla spiaggia e decidono di portarla, per grazia ottenuta, nella chiesa dove ancora si trova. Inoltre uno dei fratelli Volpe dona la proprietà dietro la CHIESA della Santissima Annunziata per permettere l’allargamento e l' arretramento dell'altare.

SCRITTO da Francesco Saverio Gargiulo alias CICCIO LEONIDA @rayss81
(fonte Tonino De Angelis)