domenica 18 marzo 2018

S.AGNELLO - MARZO 1944, L' ERUZIONE SI FERMA E LA BANDA SCOZZESE SUONA




Dal DIARIO di A.B.

“19 Marzo 1944, FESTA di SAN GIUSEPPE, dal Vesuvio iniziarono a scendere le prime colate di lava. A partire dal 21 Marzo una leggera pioggia di cenere, divenuta sempre più fitta, ha preso a cadere sulle nostre case divenendo poi molto intensa sotto la spinta di un freddo vento di Nord-Est. Ne sono rimaste coperte le strade, i tetti e cosa più preoccupante le pagliarelle sui pergolati; con il cadere della pioggia la situazione si è molto aggravata e vi sono stati crolli di tetti e solai appesantiti dalla cenere impastata dall’ acqua che non riusciva a defluire dalle grondaie.
I pozzi scoperti sono diventati inservibili per la cenere che vi è caduta dentro e lo stesso è accaduto per le verdure completamente infarcite di franchigia grigia. Le arance hanno bisogno di un accurato lavaggio prima di essere sbucciate ma manca l’acqua  pulita e vi sono lunghe file alle fontane pubbliche al punto che in molti vanno con le damigiane alla sorgente di Tordarella.

       LA BANDA della ROYAL SCOTS GREYS SFILA A SANT’AGNELLO.
UN SOLDATO DELLA  ROYAL SCOTS GREYS

La pioggia di cenere ha reso difficile la vita anche agli inglesi che in questi giorni sono numerosi dalle nostre parti perché sono venute da Cassino le  ROYAL SCOTS GREYS,  guardie scozzesi di sua maestà, alloggiate in gran parte a SANT’ AGNELLO fra Via MONSIGNOR GARGIULO e Via CRAWFORD. Quando ha preso a piovere cenere loro avevano appena lavato le splendide uniformi e le avevano appese per farle asciugare; è stato un disastro.
Appena la pioggia è cessata, la loro banda, che è alloggiata in casa del farmacista a Via CRAWFORD, per festeggiare la buona notizia, ha preso a sfilare per le strade di SANT’ AGNELLO e ha dato un concerto in PIAZZA MUNICIPIO.
La banda era composta da otto cornamuse e quattro tamburi e la precedeva un sergente gigantesco con i capelli rossi che agitava un grosso bastone magnificamente colorato ed ogni tanto lo lanciava in aria per poi riprenderlo al volo. La scena era molto suggestiva per i curiosi gonnellini dei suonatori che di militare indossavano solo il giubbino color cachi, che in parte era coperto da una magnifica mantella scozzese e dal manico di cuoio di una borsetta
di pelliccia che gli sobbalzava sulla pancia durante la marcia. Molti applausi e grande commozione fra la gente assiepata ai margini della strada e se non fosse stato per i soldati che seguivano la banda a passo cadenzato sembrava che la guerra fosse finita. Peccato!
Nei giorni in cui la cenere è caduta più fitta, gli inglesi hanno usato delle lenti di celluloide, le stesse usate dai tedeschi durante la guerra nel deserto ed il sergente JOE, che passa gran parte del suo tempo all’ INTERNATIONAL BAR, che era prima la PASTICCERIA RUSSO, ha detto che facevano parte del bottino guerra fatto dall’ OTTAVA ARMATA in Africa Settentrionale. ”

FONTI : 


·                     CAMPANIA 1943 di SIMON POCOCK 
·                     Dal DIARIO di A.B.

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