Dal DIARIO di A.B.
“19 Marzo 1944,
FESTA di SAN GIUSEPPE, dal Vesuvio iniziarono a scendere le prime colate di
lava. A partire dal 21 Marzo una leggera pioggia di cenere, divenuta sempre più
fitta, ha preso a cadere sulle nostre case divenendo poi molto intensa sotto la
spinta di un freddo vento di Nord-Est. Ne sono rimaste coperte le strade, i
tetti e cosa più preoccupante le pagliarelle sui pergolati; con il cadere della
pioggia la situazione si è molto aggravata e vi sono stati crolli di tetti e
solai appesantiti dalla cenere impastata dall’ acqua che non riusciva a
defluire dalle grondaie.
I pozzi
scoperti sono diventati inservibili per la cenere che vi è caduta dentro e lo
stesso è accaduto per le verdure completamente infarcite di franchigia grigia.
Le arance hanno bisogno di un accurato lavaggio prima di essere sbucciate ma
manca l’acqua pulita e vi sono lunghe
file alle fontane pubbliche al punto che in molti vanno con le damigiane alla
sorgente di Tordarella.
LA BANDA della ROYAL SCOTS GREYS SFILA A SANT’AGNELLO.
La pioggia
di cenere ha reso difficile la vita anche agli inglesi che in questi giorni
sono numerosi dalle nostre parti perché sono venute da Cassino le ROYAL SCOTS GREYS, guardie scozzesi di sua maestà, alloggiate in
gran parte a SANT’ AGNELLO fra Via MONSIGNOR GARGIULO e Via CRAWFORD. Quando ha
preso a piovere cenere loro avevano appena lavato le splendide uniformi e le avevano
appese per farle asciugare; è stato un disastro.
Appena la
pioggia è cessata, la loro banda, che è alloggiata in casa del farmacista a Via
CRAWFORD, per festeggiare la buona notizia, ha preso a sfilare per le strade di
SANT’ AGNELLO e ha dato un concerto in PIAZZA MUNICIPIO.
La banda era
composta da otto cornamuse e quattro tamburi e la precedeva un sergente
gigantesco con i capelli rossi che agitava un grosso bastone magnificamente
colorato ed ogni tanto lo lanciava in aria per poi riprenderlo al volo. La
scena era molto suggestiva per i curiosi gonnellini dei suonatori che di
militare indossavano solo il giubbino color cachi, che in parte era coperto da
una magnifica mantella scozzese e dal manico di cuoio di una borsetta
di pelliccia
che gli sobbalzava sulla pancia durante la marcia. Molti applausi e grande
commozione fra la gente assiepata ai margini della strada e se non fosse stato
per i soldati che seguivano la banda a passo cadenzato sembrava che la guerra
fosse finita. Peccato!
Nei giorni
in cui la cenere è caduta più fitta, gli inglesi hanno usato delle lenti di
celluloide, le stesse usate dai tedeschi durante la guerra nel deserto ed il
sergente JOE, che passa gran parte del suo tempo all’ INTERNATIONAL BAR, che
era prima la PASTICCERIA RUSSO, ha detto che facevano parte del bottino guerra
fatto dall’ OTTAVA ARMATA in Africa Settentrionale. ”
FONTI
:
·
CAMPANIA 1943 di SIMON POCOCK
·
Dal DIARIO di A.B.
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